Mentre tanti, parlando della scrittura e della non scientificità della stessa, alzano, sospettosi e sarcastici, il nasino, chi capisce la forza del messaggio veicolato dalla grafia cerca di utilizzarlo. E chi, se non la pubblicità, ha interesse a trasmettere messaggi attraverso gli elementi di una immagine?
Oggi vorrei che chi entra per un po’ nel mio cantuccio fosse stimolato ad una partecipazione più diretta: presento perciò due pubblicità della Rinascente, apparse negli ultimissimi tempi in vari periodici.
Nella prima immagine lo sfondo è rosso e a dominare è una splendida giovane signora bruna, molto sexy con una scollatura che scopre abbondantemente il torace e arriva all’ombelico.
Dall’altra, lo sfondo è chiaro e a dominare la scena è una giovane signora bionda, una scollatura evidente ma quasi pudica (rispetto all’altra, intendo).
Nell’immaginario maschile mai domo, la bionda è più dolce, forse arrendevole; la bruna più aggressiva e passionale. Le mani della bruna, in effetti, sono posate sui fianchi, con un atteggiamento di sfida (?) o comunque di affermazione di sé, senza tentennamenti: e lo sguardo va dritto negli occhi di chi la guarda.
Le mani della bionda si avvicinano dolcemente l’una all’altra, mentre, il viso, di tre quarti, permette agli occhi uno sguardo enigmatico, ma non sfuggente.
Una pagina intera di grafismo corre sull’una e sull’altra: inchiostro bianco per la bruna, rosso per la bionda.
Sono uguali i due tracciati grafici? Su questo mi piacerebbe suscitare la vostra attenzione.
Ve ne offro poche righe. E giochiamo un po’ alle differenze, concentrandoci in particolare sulle prime due parole.
E, se le differenze ci sono, cosa vorranno indicare?
A tutti… Buon Natale.
Anna Rita Guaitoli