Non ho saputo resistere. Vista la copertina, bellissima, (opportunamente commentata sul Venerdì di Repubblica, 8 giugno), non riesco ad evitare una ulteriore riflessione sull’importanza della punteggiatura. In effetti, in un vecchio cantuccio, parlavo della punteggiatura-pausache dovrebbe far capire come, e quanto, l’emozione sia elaborata.
Suggerivo la metafora musicale: ed ecco la pausaproposta nel pentagramma disegnato da Desideria Guicciardini. Si accompagna agli uccellini che qui fanno capolino: già, loro, gli uccellini, rispettano – lo avete letto? – nel canto e nel ‘dialogo’ pause e tempi dell’altro. Perché c’è anche questo, nella virgola (e nella punteggiatura): il rispetto del ritmo di ricezione dell’altro. Quei messaggi tutti senza punteggiatura (e quelle letture senza pausa o, peggio, con pause sbagliate) non rispettano l’altro.
Soprattutto, è ovvio, le pause danno significato alla comunicazione. Ci sarà pure differenza di messaggio tra “Quando dormo con te,mi trovo meglio” e “Quando dormo,con te mi trovo meglio”: lì, si ‘semina’ un abbraccio; nell’altra, si ‘raccoglie’ un profitto personale.
Anna Rita Guaitoli