Difficilmente viene dato oggi come vero e proprio test: per lo più è inserito nel test HTP (casa, albero, persona) progettato da Buck. E’ però una struttura fabulativa che appare molto spesso nei disegni, almeno fino alla pubertà.
Alcune indicazioni “interpretative” sono talmente scontate che mi domando perché mai si debbano scrivere libri su libri per dire le stesse cose: tutte riconducili ad una logica di base intessuta di buon senso.
Così (!):
– casa grande: simbolo di ospitalità, indica un carattere estroverso, […].
– casa piccola: indica un bambino timido che ha bisogno di sicurezza e incoraggiamento.
– finestre aperte: un bambino estroverso, curioso e sicuro di se’.
– finestre chiuse: esprimono chiusura verso le relazioni con il modo esterno.
– casa senza finestre: indica un bambino che ancora non è in grado di affrontare da solo la realtà, […].
– finestre molto grandi: esprimono il bisogno di ampi spazi […].
– finestre con tendine o vasi di fiori: indicano una forte sensibilità e timidezza, ma anche un significativo senso del bello.
Ma quel comignolo significherà calore? O sarà un simbolo fallico?
Spesso i bambini particolarmente immaginativi rappresentano la casa come un castello (già: ma il castello rappresenterà il rifugio ideale o la prigione?).
Anche per questo disegno, comunque, occorre tener conto delle evoluzioni legate all’età. […].
Sarà però soprattutto la cura con cui è disegnata, la scelta di un colore più o meno vivace, talvolta anche la presenza di finestre aperte o chiuse […] che aiuterà a capire il significato emozionale, sicuramente legato alla casa.
Massima cautela interpretativa occorre anche per gli elementi iconografici (sole, nuvole, alberi…). Potrà essere un sole disegnato piccolo, senza raggi, a evocare (come da tranquillizzanti griglie di analisi) una […] assenza, del padre? […]
Vogliamo ricordare che la interpretazione del simbolo dovrebbe tenere conto della ricchezza simbolica dello stesso […] e che spesso tali elementi vengono aggiunti per pura valenza decorativa?