I compagni di scuola. E il diario.

C’era una volta… il diario.

La scuola sta per finire. Oggi come ieri, i saluti, una qualche eccitazione. Oggi, molti scherzi e molti lanci (acqua, farina, uova…). Ieri, disegni, frasi e poesie scritte sul diario dai compagni più cari.

Scegliere il “compagno” (di cuore, come si diceva una volta, o di banco che sia) significa per un adolescente operare una selezione che agli adulti passa inosservata, al più appare come un capriccio. Eppure è una scelta che investe dinamiche complesse di relazione in chi, per crescere, deve trovare un riscontro ai propri bisogni profondi negli occhi di un altro.

E’ recente la statistica per cui nove ragazzi su dieci della terza media non hanno più l’amico del cuore. Quanto questo costi in termini di confronto, di maturità sociale, non è qui da affrontare.

Anche perché mi voglio regalare la “conquista” di un diario, trovato per caso, lì, in un banco del mercatino antiquario. E voglio mandare il pensiero ad una sconosciuta Carla, classe quarta, sezione B, 1952-1954.

Chissà dove sei, Carla. Il tuo diario porta il ricordo della mia infanzia, con le scritture accurate che lasciano dediche gentili e disegni sereni nella speranza che sollecitino un felice, duraturo, ricordo.

diario 1

Sarà stata così, la tua vita, come ti augura il 6 maggio 1954 (hai finito le elementari; hai cambiato scuola?) la maestra Olga?

diario 2

Che le immagini, e le grafie, ci addolciscano il cuore.