Leggere lentamente, attentamente…

Questa volta non è uno scrittore un po’ nostalgico (poteva esserlo, per alcuni Donna Tartt), o uno scrittore un po’ agé (che so, potrei ricordare come in una recente intervista il Nobel Patrick Modiano affermava: “Ho bisogno della lentezza, e per questo scrivo a mano”), a richiamare l’attenzione sulla lentezza quale chiave di processi mentali e di stile di vita che sempre più si stanno perdendo.

A voler tornare “nel mondo reale”, è Andrew Sullivan, uno dei “padri” dell’informazione digitale: il suo blog, The Dish, già iniziato nel 2000; ormai, con un milione di contatti al mese; e un milione di dollari di fatturato all’anno.

Questa scelta, “Basta con il digitale”, resa nota attraverso un comunicato ufficiale, ha suscitato un po’ di scalpore, e tanti commenti. Ci sono affermazioni, in quel messaggio, che, in effetti, sembrano avere in sé un potenziale rivoluzionario. “Sento il bisogno di forme più antiche. Voglio avere un’idea, e lasciare che prenda forma lentamente…”. “Voglio trascorrere del tempo vero con i miei… rinfrescare le amicizie”.

Forse, però, se imparassimo di nuovo a ragionare senza paraocchi, senza dover per forza apparire ‘moderni’, o senza la paura di essere ‘antichi’, capiremmo che c’è solo del buon senso in queste affermazioni. “E voglio stare bene … I medici mi hanno detto che [i miei malanni] sono semplicemente il frutto di quindici anni di stress, sempre online, ogni ora…”.

Basterebbe, appunto, ragionare con lentezza.

Anna Rita Guaitoli