E’ un po’ diminuita, ringraziamo la divinità qualsiasi si voglia, l’epidemia di cartoline augurali tramite rete.
Carine, per carità. Ma che non amo troppo. Le scegliamo, come le altre, certo. Ma non hanno l’odore di chi le scrive. Non hanno le loro… emozioni.
L’augurio nostro, ora che le feste sono finite, noi ce lo facciamo così. Per rete, ancora: come altrimenti. Con parole, però, che nascano dalla propria realtà. E, allora, al di là della Pasqua, che ci sia serenità da conquistare.
Poi, un ringraziamento particolare. Me lo ‘strappa’ quell’attrice sensibile che è Stefania Rocca. Perché, ancora una volta, ci offre il riconoscimento di come, scrivendo una lettera, si possa “pensare”, “diventare più profondi”. E la scrittura con penna e carta le diventa necessaria non solo per le lettere d’amore: la usa, infatti, anche per “entrare nei personaggi”…
Grazie, allora a Stefania, che attraverso la firma ci comunica la sua sensibilità e la voglia di sperimentare; la voglia di esserci e la capacità di accogliere; la confusione, anche, che può derivare da tanto fare e da una insaziabile curiosità. Di sé e del mondo.
Anna Rita Guaitoli